

Sicilia,non solo mafia;
L'altro lato dei siciliani.
Sicilia,
non solo mafia.
"L'italia senza la Sicilia
non lascia nello spirito immagine alcuna.
È in Sicilia che si trova la chiave di tutto"
(Goethe)


"Io non so che voglia sia questa, ogni volta che torno in Sicilia, di volerla girare e girare, di percorrere ogni lato, ogni capo della costa
inoltrarmi all'interno, sostare in città e paesi, in villaggi e luoghi sperduti, rivedere vecchie persone, conoscerne nuove.
Una voglia, una smania che non mi lascia star fermo in un posto. Non so. Ma sospetto sia questo una sorta d'addio, un volerla vedere e toccare prima che uno dei due sparisca."

Piazza Stesicoro, delimitata a nord dal Palazzo Tezzano e dal Palazzo del Toscano, ad est dal Palazzo Beneventano e da un palazzo di fine anni '50 che ospita il Banco di Sicilia, ad ovest dalla Chiesa di Sant'Agata alla Fornace e dal Palazzo della Borsa di epoca fascista. Infine il lato sud presenta alcuni edifici di epoca ottocentesca. Nell'ala ovest della piazza si trova, a circa dieci metri al di sotto del livello stradale, una porzione dell'anfiteatro romano.

Il Teatro Massimo “Vincenzo Bellini” è il centro di rappresentazione dell'opera di Catania. La facciata del teatro in stile neobarocco si ispira al classico sansoviniano della Biblioteca di Venezia. Il resto dell'immobile, però, se ne distacca nello sviluppo laterale, assumendo la forma di teatro.

La zona attualmente nota come via Roma fino alla fine dell'Ottocento era composta da palazzi di edilizia popolare e vi si trovavano alcuni dei quartieri più poveri della città. Dopo l'Unità d'Italia la città cominciò un grande periodo architettonico per festeggiare l'evento, in questo programma architettonico erano compresi, tra le altre cose la costruzione del Teatro Massimo e la creazione di grandi arterie all'interno della città vecchia per migliorare la viabilità.

Villa Palagonia è un'opera architettonica settecentesca situata a Bagheria, in Sicilia. Venne costruita a partire dal 1715 per conto di Francesco Ferdinando Gravina Cruyllas, principe di Palagonia, ad opera dell'architetto Tommaso Maria Napoli che, con l'aiuto di Agatino Daidone si occupò, nel 1737, delle strutture basse che circondano la villa e, nel 1749, delle decorazioni interne ed esterne, su incarico di alcuni successori del Principe.

Archi della Marina è il nome di largo uso tradizionale e popolare con cui è chiamato il lungo viadotto ottocentesco in muratura, della ferrovia Catania-Siracusa, che collega la stazione di Catania Centrale all'imbocco della galleria dell'Acquicella. Nacque in seguito ai programmi di costruzioni ferroviarie della Società Vittorio Emanuele. Questa, costituita con capitale interamente francese e presieduta da Carlo Laffitte.